domenica 12 giugno 2011

9 giugno 2010 - 9 giugno2011

un anno.
è passato esattamente un anno da quando quella mattina di giugno mi sono affidata alle mani di un chirurgo per cambiare la mia vita.

Che poi, la vita mica cambia, continuo ad essere io con i miei casini, con le mie instabilità, ma vuoi mettere che stamattina sono la stessa di quasi un anno fa ma con 55kg in meno? :D
Quindi si la vita in qualche modo cambia.
Non mangio più 3000kcal al giorno (quando andava bene).
Non mi vesto più con orrende maglie simili a tende da circo con fantasie degne di nonna pina.
Non ho più il fiatone quando salgo le scale.
Non ho più bisogno di cercare posizioni assurde per arrivare ad allacciarmi le scarpe aggirando l'ostacolo pancia.

W la vita
W la sleeve
W l'impegno che ci devo metter ogni sacro giorno, che mi rende più forte, migliore e sopratutto mi allontana, passo dopo passo, dall'obesità che è una malattia fondamentalmente mentale che purtroppo non sparisce assieme ai chili.

Ed ecco la foto di rito.
La prima scattata i primi di aprile 2010, al massimo del peso, nei giorni della prima vistia col chirurgo.
La seconda scattata una settimana fa, a circa 10 kg dal traguardo.

mercoledì 1 giugno 2011

Oddio! E la sera con gli amici?

Fra le tante domande che mi sono fatta prima di affrontare il mio intervento devo dire che davvero il problema della vita sociale non me lo sono mai posta.
Pensavo che anche se avessi dovuto fare dei sacrifici li stavo facendo per me stessa.

Mi rendo conto però che sopratutto agli inizi, quando uno pensa alla bariatria, ma è più spaventato che convinto ogni scusa è buona per desistere...

L'intervento di Sleeve Gastrectomy ha un percorso post-operatorio molto simile a quello del Bypass Gastrico e del Bendaggio Gastrico.
A livello di cibo per un mesetto buono si campa solo di semolini e brodini, poi si fa un altro mesetto in cui piano piano si rimaggiano cose "solide" come verdure e pasta molto cotta e carne o pesce prevalentemente tritato.
Questo soprtutto perchè ci sono dei punti interni che devono cicatrizzarsi e sarebbe pericoloso forzarli con un'alimentazione "normale".
Vero anche però che questi due mesi di dieta drastica aiutano a togliere un buon 20-25% del peso in eccesso in poco tempo.

Al terzo mese (per alcuni chirughi anche un po' prima) si torna ad avere quasi carta bianca col cibo.
Divieti comuni sono le bevande gassate, zuccherate e/o alcoliche e i dolci (che oddio se uno ogni tanto assaggi un pochino di dolce non muore nessuno).

Ora garantisco che i famosi primi due mesi volano e che anche se un dovesse avere impegni in qualche modo si organizza.
Io ho avuto una festa di laurea proprio all'inizio del secondo mese. Una bella sogliolona arrosto, che ho mangiato molto lentamente et voilà risolto il problema.

Dopo il terzo mese praticamente dicevo uno può mangiare quasi tutto e quindi non ha problemi se esce a cena con amici o ha qualche festa o cose simili.
Certo, deve essere chiaro che mangerà la metà della metà di quello che avrebbe mangiato prima, ma di certo non starà in un cantuccio a digiuno.
Deve però essere chiara un'altra cosa.
Nessun intervento porta risultati soddisfacenti se non lo aiutiamo noi.

Gli interventi sono strumenti spettacolari per aiutarci nel raggiungere l'obiettivo, non fanno mica tutto loro.

Non è che io mi sono tolta un pezzone di stomaco e ho perso quasi 55kg mangiando dolci e caramelle, eh?
Lo stomaco piccolo però mi ha aiutato tanto nel saziarmi con poco, nell'avere meno fame e nell'incentivarmi a scegliere un'alimentazione sana.

Io mangio carne, pesce, formaggi, verdure.
Pasta una sola volta a settimana, pane raramente.
Dolci ogni tanto.

Certo, domenica ho avuto una comunione e non è che ho rifiutato il risotto o la torta.
Ho mangiato tutto tutto tutto, in quantità davvero modiche e alla fine mi sentivo scoppiare.

La settimana scorsa sono stata in pizzeria e ho mangiato una mezza margherita, ma non perchè mi sono voluta limitare, ma proprio perchè non ne entrava altra.
Questo però di certo non inficia in alcun modo la mia vita sociale.
Vabbè un anno fa in pizzera mangiavo crocchette, supplì, pizza, birra e pure il dolce, ma non è che ora mi diverto di meno visto che mangio di meno.

Insomma, dopo un intervento gastrorestrittivo si vive bene, in tutti i sensi, in tutte le occasioni.

mercoledì 25 maggio 2011

Un passato da non dimenticare

Un anno fa, di questi tempi, avendo finito le analisi preparatorie, attendevo la chiamata per l'intervento.

Due anni fa, di questi tempi, stavo creando le basi per la mia nuova vita, aprendo e sistemando la casa dove a breve avrei iniziato la mia prima e si spera unica convivenza.

Tre anni fa, di questi tempi, ero in un burrone e cercavo di uscirne con le mie forze.

Il burrone di cui parlo ha diversi nomi: depressione, attacchi di panico e disturbo da alimetazione incontrollata (Binge Eating Disorder).
Queste tre bestie vivevano strettamente legate e solo scardinandone una sono riuscita a gestire le altre.

Sono sempre stata una bimba paffuta, un'adolescente cicciottella, ma ben presto ero diventata una giovane donna obesa.
Il rapporto col cibo è sempre stato problematico, partendo da una mamma molto preoccupata per le mie ganasce fameliche che chiudeva a chiave interi sportelli della cucina in cui custodiva dolci e golosità per poterle offrire solo agli ospiti o farle mangiare a fratelli sempre stati normopeso.
Con le prime paghette organizzavo spedizioni consolatorie al supermercato per comprare merendine, pizzette e salumi per confezionarmi panini, nascosta nella mia camera da letto.
Per lunghi periodi questo shopping alimentare con conseguenti abbuffate è stato il mio stile di vita regolare.

Ero una bimba paffuta che soffriva per gli sfottò dgli amichetti... e vai a fargli capire che non ero ancora grassa in maniera grave. A 10-12 anni se sei rotonda sei automaticamente vittima di sfottò.
Sognavo di svegliarmi un giorno e di essere magra e di far così zittire gli altri. Sognavo e mangiavo.
Il sogno non si avverava e questo mi ha tramutato in un'adoloscente cicciottella e triste.

Periodi di depressione li ho sempre avuti, gli attacchi di panico sono veuti però in età adulta, quando mi vedevo miseramente fallire in ogni progetto di vita, le diete, gli studi, il lavoro.

La stessa mamma, che sperando di fare del bene chiudeva a chiave gli sportelli è stata la stessa mamma che mi ha visto soffrire e mi ha portato a 18 anni da uno psicologo.
Quell'uomo lì, nella sua scarsa preparazione sui disturbi alimentari mi disse che ero bulimica... lo presi per pazzo, visto che MAI nella mia vita mi sono indotta il vomito o cose simili. Smisi di andarci, offesa e stizzita, perchè io non ero malata e di certo non ero Bulimica.
Durante la terapia aveva però individuato alcuni elementi della mia vita che mi causavano disagio e che non potevo/volevo eliminare perchè non ero abbastanza forte.
Ci ho messo tempo a realizzare che oltre a questi fattori un disturbo c'era, che partiva da una molla di compensazione affettiva simile a quella del bulimico...
Il disturbo da alimentazione incotrollata è un mostro che quasi tutti gli obesi conoscono e che a volte sfiora anche persone normopeso... che però semplicemente il giorno dopo smettono di abbuffarsi e si rimettono in riga.

Passati alcuni anni, aumentati i kg segnati dalla bilancia, ricordando le prime sedute decisi che era giunto il momento di agire, di eliminare gli elementi che mi causavano disagio.
Scelte di vita drastiche, che portano con se conseguenza che vivo ancora... questo purtroppo non è il contesto giusto per parlarne... o forse è il caso di farlo in un post a parte.
Ad ogni modo, questo sconvoglimento, come prevedibile è stato un vero maremoto e per affrontarlo il mio amico era ancora il cibo.
E i kg crescevano.

Assestate le conseguenze del maremoto è stato il momento in cui mi sono detta che il mostro delle abbuffate era da combattere.
Lo shopping alimentare di schifezze quasi quotidiano era una pratica da eliminare.
Ci ho messo tanto impegno e ricordo ancora che le prime settimane furono durissime... avete presente un tossicodipendente in crisi d'astinenza? Ecco pari pari... io stavo così ma resistevo perchè Federica non poteva essere ancora schiava del cibo.
Iniziai una dieta, feci sport e decisi che era il caso di tornare a farmi dare una mano da uno psicoterapeuta.
Questa volta vennero fuori altri fattori destabilizanti (collocati principalmente nelle mie dinamiche familiari) e anche questa volta non ebbi la forza di affrontarli in quel momento... mi chiusi in me stessa, tirai i remi in barca, stremata senza aver fatto ancora nulla.

Apparvero i primi attacchi di panico.
Per quanto mi impegnassi a gestire "normalmente" il cibo... non mi sentivo ancora consapevole e felice dei miei sforzi... l'impegno che mettevo in questo percorso assorbiva tutte le mie energie e rallentava i miei studi, facendomi sentire comunque una fallita.
Certo, avevo smesso di abbuffarmi quotidianamente, capitava solo ogni tanto, ma il cibo è un rifugio molto forte e lo cercavo abbondantemente ad ogni pasto.

I kg messi su negli anni mi avevano reso una giovane donna obesa, in perenna lotta con se stessa, insoddisfatta della propria vita e ferma al palo.

Arriva lo psichiatra... arrivano lo xanax e l'entact... gli attacchi di panico spariscono.
I miei esami all'università iniziano a sbloccarsi.
Decido che è il momento di emanciparmi dalla mia famiglia sperando di allontanare da me delle dinamiche che mi facevano male. Decido di buttarmi senza paracadute nella costruzione della mia vita, accanto ad un uomo meraviglioso.

Va tutto bene.
Attacchi di panico farmacologicamente sotto controllo.
Esami universitari ok.
Amore ok.
Abbuffate a tratti, ma senza sensi di colpa... il cibo cmq grande amico.

La mia testolona problematica non è ancora abbastanza forte, ma è il mio corpo a dire basta.
Per 8 mesi scompare il ciclo e dopo svariati controlli scopro che le mie ovaie, soffocate dal grasso, stanno per mettersi in prepensionamento.
L'unica soluzione è dimagrire.

So che da sola ho la forza di controllare le abbuffate e gestire il panico (si vabbè con le pillole, ovvio), ma non ho la forza di stare anche a dieta e fare sport. Equilibrio troppo precario.
Come per il panico ho avuto bisogno di un aiuto decido che è il momento di farmi aiutare anche per il peso.

Arriva così la chirurgia bariatrica.

Il resto della storia la conoscete.


Ok. Ora ho perso 54kg, ho allentato la quantità di psicofarmaci, ma ogni giorno è una lotta.
E questo lunga introspezione serve anche per "parlare con me stessa" e dirmi che i remi in barca ora non si tirano più.

Che il brutto periodo che sento passarmi addosso è da affrontare senza tentennamenti.

giovedì 12 maggio 2011

un altro contollo... ancora vittorie

E tanto movimento e tanta attenzione nell'alimentazione hanno portato una nuova vittoria.
Ieri controllo dal chirurgo che è felice del mio percorso e che mi ha invitato a continuare così.
La mia Sleeve Gastrectomy può essere un successo... e se lo diventerà dipenderà solo da quanto lavorerò io per farlo divenire tale.

Questo qui sotto è il mio percorso in un grafico:
My Weight Chart:
Weight Chart

Peso alla prima visita, peso all'intervento e via via il peso di ogni controllo.




mercoledì 4 maggio 2011

piccola vittoria


io che indosso un miniabito in jeans taglia L.

solo L, nessuna X.

'o miracolo!

martedì 3 maggio 2011

irriconoscibile

Sono un po' di giorni che ricevo tanti tanti complimenti, complici le feste in cui si rivedono amici e parenti persi un po' di vista molti si sono meravigliati.
I "sei bellissima" sono fioccati da tutte le parti e mi hanno reso felice e consapevole del fatto che anche grazie alla sleeve sono diventata una donna forta che ha saputo intreprendere e quasi terminare fruttuosamente un bel percorso. :arrossire.gif: :arrossire.gif: :arrossire.gif:

La cosa però che mi ha davvero fatto felice è accaduta ieri mattina.
Studio del mio medico curante, ero in sala d'attesa aspettando di ricevere le impegnative per le analisi firmate.
Il doc esce, saluta tutti, lo risalutiamo e va verso la segretaria... passa accanto a me, mi sorpassa e poi torna indietro... "federica?" "si dottore sono io"
Mi prende per mano, chiede scusa agli altri pazienti in attesa e mi porta nell'ambulatorio, gli altri avran pensato che fossi un caso grave.

Mi ha detto che se non fosse stato per la mia voce non mi avrebbe riconosciuto, non mi vedeva da 5 mesi.

E' stato il mio primo supporter ed era quasi commosso, mi ha abbracciato baciato e riempito di complimenti. image image image

EPIC WIN!
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P.S. ho comprato su bonprix un completo intimo... l'utlimo ordinato, un anno fa, era una taglia 105D e mi stava strettissima, tant'è che l'avevo rimandato indietro... il completino arrivato stamttina è un 85C e ci navigo dentro.
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Peccato per le tette che ho perso per strada :jumpy.gif: :jumpy.gif: :jumpy.gif:

domenica 17 aprile 2011

lascio parlare le immagini

Il mio percorso...

manca l'ultimo scalino, gli ultimi 12 kg :-)