mercoledì 30 giugno 2010

21 giorni dopo

Sono passati 21 giorni e 10 kg.

Ho sempre saputo che non sarebbe stata una passeggiata e fondamentalmente non lo è, ma non è neppure qualcosa di atroce o insopportabile.

La mia dieta fino al 15 luglio resterà semiliquida e sono già infinitamente stanca delle pappine, ma bisogna tenere duro.

Non sento fame, assolutamente niente. Ho solo tante voglie. Mi manca masticare qualcosa, mi manca il cibo solido, ma so che violare la dieta andrebbe solo contro il mio interesse, infatti meno faccio sforzare lo stomaco e meglio starò in futuro.

L'umore è strano.
Sono felice di ciò che ho fatto, ma a volte penso che non potrò mai più abbuffarmi come un tempo e a tratti ne sento nostalgia. Diamine, ho proprio una testolina malata.

domenica 20 giugno 2010

E ora?

Sono a casa da 3 giorni.

Mangio molto meno di quanto mangerebbe un neonato.
Poldino lo stomachino ora è sensibilissimo, si sazia subito e non lo devo irritare.
Cosa mangio?
A colazione uno yogurt bianco magro con dolcificante (ci metto mezz'ora).
Per lo spuntino 100 gr di frutta frullata (in mezz'ora ne mangio solo metà e poi sono piena).
A pranzo semolino con omogeneizzato di arne o due formaggini e un chucchiaino di parmigiano e uno di olio (in mezz'ora ne mangio mezzo piatto e poi non entra più).
A merenda e a cena come metà mattina e pranzo.

La cosa più antipatica?
Dover smettere di bere nella mezz'ora prima e in quella dopo il pasto, quindi sto con l'orologio alla mano per capire quando bere... bere è importantissimo.

Sto bene in linea di massima, ma ad esempio se esco per fare la spesa torno a casa stremata. Sono debole e non posso farci nulla :-D Posso solo godermi il divano e le coccole di chi mi sta intorno.

Emotivamente sono spaesata.
Ogni giorno faccio più amicizia con lo stomaco, ho paura che qualcosa possa andare storto.
Spero che tutto vada bene e che questi primi mesi di assestamento passino velocemente e senza intoppi.

Ci vuole tanta pazienza.

venerdì 18 giugno 2010

Tornata, Rinata!

martedì 8 giugno:
Arrivo in ospedale alle 7.30, mi danno la camera subito, io mi metto il pigiama e aspetto il prelievo e le altre analisi mentre fraternizzo con la compagna di stanza.
Sono tranquilla. Non ho mai subito interventi, non so a cosa vado incontro, ma sono tranquilla.

mercoledì 9 giugno:
sono la prima a scendere in sala operatoria. Alle 8.30 sono sul lettino col mio camicino, la mia cuffietta e le sexyssime calze anti-trombo.
La sala operatoria mi piace, c'è il chirurgo che mi da una pacca sulla spalla, le anestesiste che mi coccolano e la vena per la flebo la trovano subito. Sento un formicolio di rilassatezza e poi bum, dormo.
Ad un certo punto sento qualcuno chiamarmi per nome, appena vedono che mi sono svegliata sfilano il tubo per respirare dalla gola. Spostano il lettino nella pre-sala e col movimento sento un po' di dolore, lo dico a stento e aumentano la dose della pompa-antalgica.
In dormiveglia torno in camera, mi sistemano sul letto e poi 3 infermieri tutti indaffarali mi collegano ad un monitor, mi danno l'ossigeno, mi sistemano drenaggi e cateteri a letto e dormo. Il chirurgo convoca mia madre e il mio compagno, fa vedere loro il video dell'intervento, la parte finale in cui, dopo aver cucito, aspira lo stomaco eliminato e fa una prova gonfiando lo stomachino con un liquido di contrasto blu. Lo stomaco tiene e per tutto il giorno faccio pipì verde, smaltendo il liquido di contrasto. Dolori, piccoli e di assestamento.
Il sondino è fastidioso ma non fa male e quindi ricomincio a parlare subito... grave errore. Nel tardo pomeriggio gli infermieri mi fanno mettere un po' su una sedia, è strano, ma resisto un po'. La prima notte è tranquilla.

giovedì 10 giugno:
Seconda giornata tranquilla, continuo a parlare e dico a tutti che credevo di peggio, inizio a sentire insofferenza alla schiena e quando a metà mattina e a metà pomeriggio gli infermieri passano a farmi mettere su una sedia sento un po' di sollievo. Dormo benino.

venerdì 11 giugno:
Il sondino presenta il conto, parlando ho sforzato la gola più del dovuto ed è venuto tanto tanto dolore. Sono stata zitta e insofferente tutto il giorno e la notte fra gola e schiena non ho chiuso occhio. La notte più brutta.

sabato 12 giugno:
Il chirurgo passa a metà mattinata e da l'ok per staccare sondino e catere.
Che sollievo!
Mi alzo, col carrello della flebo e il sacchetto del drenaggio appresso vado in bagno da sola, mi lavo un po', mi metto la camicia da notte e faccio due passi lungo il corridoio. In pratica rinasco! Il pomeriggio mi rialzo e mi faccio altre passeggiatine in corridoio, fraternizzo con le vicine di stanza operate il giorno prima di me. Ricevo le prime visite (papà fratello fidanzato suocero e suocera). La sera mi sale la febbre, 37.9, flebo di antipiretico e nanna. Dormo poco, ma certamente meglio della notte prima. Purtroppo il materasso del mio letto è vecchiotto e con tutto il mio peso si è schiacciato come una sottiletta.

domenica 13 giugno:
Mi sveglio senza febbre e mi sento un po' meglio del giorno prima. In teoria sarebbe dovuto essere il giorno del transito, ma la domenica radiologia è chiusa e mi tocca aspettare ancora per bere. Inizio a non sopportare più la bocca felpata.
Passo la giornata a zonzo, mi staccano qualche ora dalla flebo e ricevo ancora visite (fratello, cognata, nipoti, mamma - gruppo di amiche) e almeno passo meglio il tempo. La sera l'infermiera vede la vena gonfia della flebo e cerca una nuova vena, ci provano in due, 4 buchi vanno a vuoto, ho la pelle dura e le vene fragili e si rompono in un attimo. Riunciamo a cambiare vena, mi riattaccano e mi dicono di avvisare nel caso mi desse troppo fastidio. La notte, per fortuna non ho febbre la vena regge e dormo bene.

lunedì 14 giugno:
Alle 8 mi alzo e mi faccio staccare dalla flebo, l'infermiere vede la mano brutta e gonfia e prova a cercare una buona vena anche lui. Ce la fa al primo colpo! Wow. Mi alzo, mi lavo, mi cambio e aspetto con ansia la chiamata per il transito. Aspetto aspetto aspetto aspetto, mi snervo e mi stanco, mi chiamano alle 14. Il transito va bene, il bibitone è vagamente disgustoso, ma lo sopporto. Risalgo in camera e per prima cosa lavo i denti, aspetto l'ok della dottoressa e inzio a bere acqua a cucchiaini. Passo il resto della giornata fra cucchiaini d'acqua e bagno (maledetto contrasto purgante).
La dottoressa mobilizza il mio drenaggio, tutto bene.
Inoltre fraternizzo con i neo-ricoverati che verrano sleevati il giorno dopo. Li tranquillizzo e loro vedendo me che sto bene si tranquillizzano. Una è in stanza con me.
La sera decido di mettermi a nanna presto, ma non mi sento bene, misuro la febbre e ho 38, mi fanno una nuova flebo di antipiretico. Mi sveglio alle 23 con un brutto sapore in gola, vado in bagno per sciaquare la bocca ed esce sangue... panico, ma passa subito, chiamo infermieri e dotteressa e con calma capiamo che il sangue non viene da giù, ma da sù, ovvero dal naso, solo che la venuzza saltata è alta e quindi il sangue scorre verso dentro. Mi mettono dei tamponi, si risolve tutto e vado a nanna.

martedì 15 giugno:
mi sveglio senza febbre, ma i medici nel giro di visite mi fanno capire che la febbre potrebbe tornare e che quindi potrei rimanere in ospedale qualche giorno in più.
Disperazione! Ma almeno posso sbevucchiare e questo mi fa stare meglio. Saluto le nuove amiche della stanza accanto, sono state dimesse, sono state preziosissime per sopportare meglio la mia prima degenza in ospedale.
Mi viene rimosso il drenaggio, che sollievo andare in giro senza sacchetto :-D
La compagna di stanza scende in sala operatoria alle 11, torna alle 14. Verso le 16 riprende coscienza, ma il marito se ne va e nessuno le fa assistenza, allora nei limiti del possibile la tranquillizzo, le do una mano e le consiglio di non parlare perchè io ci sono rimasta fregata.
La sera, al momento di essere riattaccata alla flebo sento dolore, l'infermiere dice che ho un principio di flebite, ma prima di staccare e cercare una nuova vena chiede alla dottoressa, che mi autorizza togliere del tutto la flebo almeno fino al mattino seguente per vedere come va.
Completamente libera da tubicini dormo molto bene.

mercoledì 16 giugno:
Alle 8 passa in stanza il primario che controlla la neo-operata e mi dice di passare in ufficio da lui. Lì dentro mi dice che quella mattina verrò dimessa (non ci speravo più) del resto la febbre è passata e la mia temperatura è stabilmente sotto i 36.5, non ho dolori, le analisi sono buone... insomma e ora di liberare il letto. Finalmente! Prima però mi tocca mangiare il primo semolino lì dentro per vedere se reagisco bene. Sono terrorizzata dal semolino e dal rischio di vomitarlo, ne mangio 3 cucchiai, molto lentamente, va tutto bene.
La dietista mi consegna la dieta e mi pesa. ho perso 5,5 kg in ospedale.
Durante il viaggio di ritorno dormo come una bambina e me ne torno a casa tranquilla.


Ora non mi resta che stare tranquilla i primi giorni.
Il dottore però ha detto che appena tolgo i punti devo fare mezz'ora di cyclette al giorno.
Ovviamente devo seguire in maniera estremamente scrupolosa la dieta semiliquida.

Tutto sommato non mi lamento!

martedì 1 giugno 2010

Le foto...

Così, senza commentare troppo.

Questa sono io in una serena domenica mattina in casa :-D



Ecco, questi sono i momenti in cui mi rendo conto che quello che la mia dolcemetà prova per me può essere solo amore. ;-)